di: Ottavio Di Renzo De Laurentis

Arrampicata Sportiva

Pennadomo: sfida perenne tra uomo e natura

Pennadomo

Salendo dalla Sangritana verso la Maiella, Pennadomo si presenta sinistramente arroccato nell’alto che sembra una minacciosa fortezza naturale”: così lo studioso Ettore Paratore scrive nella guida dell’Abruzzo. La “minacciosa fortezza naturale” non è altro che il grandioso Parco delle Lisce, l’unico patrimonio di Pennadomo, una meraviglia che la Natura ha creato e plasmato nel corso dei millenni. Le frastagliate falesie che si innalzano dritte in cielo, sono il suo tratto distintivo e nel loro insieme costituiscono il fascino di un ambiente incontaminato. La più emblematica è quella di Santa Maria simbolo della bellezza di Pennadomo, capofila di questo spettacolare anfiteatro di pietre che si innalzano e lo circondano come solenni menhir.

 

In questo angolo della provincia di Chieti delle Terre Carricine il paesaggio, diventato una galleria d’arte da vivere in ogni stagione, è parte integrante delle passione degli sportivi e climbers che qui, tra un’attività e l’altra, possono vivere a stretto contatto anche con la storia di epoche lontane grazie alle generazioni passate che hanno trasformato e protetto il territorio trasformando la natura in cultura.

E’ dalla metà degli anni ’80 quando, Giorgio Ferretti di Lanciano (CH), durante i suoi esplorativi viaggi in autostop scoprì le enormi potenzialità dell’arrampicata nei pressi di Pennadomo in Val di Sangro. Dalla sua passione e sapienti mani prese vita uno dei simboli dell’arrampicata sportiva dell’Abruzzo, le vertiginose Placche dell’Oasi situate nella parte retrostante la Liscia di Santa Maria che fa da meravigliosa scenografia al borgo medievale di Pennadomo che si adagia ai suoi piedi come un presepio.

 

Le Placche dell’Oasi e la solitaria Liscia delle Morretta, che affiora dal terreno scosceso come un’agile  sentinella della circostante natura, sono, rispettivamente, muri verticali di 30 e 35 metri senza possibilità di soste dai quali, se non si possiedono dita d’acciaio e l’arte dell’arrampicata, è meglio desistere. Sono una meta irrinunciabile dei migliori climbers che a prima vista sembrano come una massiccia unità, mentre sono una somma di più lastroni di pietra a volte separati da non più di un metro ed altre appoggiati gli uni agli altri e nei cui interstizi si è sviluppata una sorprendete flora e fauna tra le cui fronde nidifica anche il nibbio reale. Per i dilettanti di questo sport è consigliabile la “Cima Fumosa” una palestra che si arrampica senza particolari difficoltà ma con un panorama indimenticabile.

 

Fra gli scalatori – climbers professionisti delle lisce di Pennadomo non si può non citare il trentino Alessandro Zeni, nato a Mezzano ai piedi della dolomitiche Pale di San Martino, che è uno dei più forti al mondo dell’arrampicata su placca e che non poteva non assaporare i brividi delle Placche dell’Oasi. Sono un amante di questo genere di scalate verticali dove è importante l’utilizzo del piede e l’equilibrio, sono veramente affascinanti queste pareti”, confessa Zeni al suo arrivo a Pennadomo. “Da sempre volevo venire in questi posti. La roccia qui è qualcosa di unico per la sua particolare conformazione che sembra la pelle di un elefante”.

 

Nella guida “Abruzzo Verticale” si legge che “tra vicoli e case, si ergono magicamente imponenti lisce di calcare, che si intersecano tra loro formando  con ‘urbanistica del luogo un intrigo di rara bellezza”. E’ quell’affascinante incanto che qualche anno fa stregò anche la campionessa del mondo di arrampicata Angelica Rainer che definì le Placche dell’Oasila mia pista da ballo”.

 

La sfida perenne tra uomo e natura trova nel “Parco delle lisce” di Pennadomo uno spettacolare teatro dove i protagonisti sono al tempo stesso scalatori e ambasciatori di emozionanti avventure mozzafiato.

 

 

NOTE TECNICHE:

Pennadomo ospita belle falesie di durissimo calcare grigio e giallo con ottime chiodature e stile di arrampicata soprattutto tecnica. Le vie sono state quasi tutte attrezzate da Giorgio Ferretti e variano fra il 4B e al 8B con difficoltà media di 6C.

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