di: Terre Carricine

Aspetti Naturalistici delle Terre Carricine

Le “Terre Carricine” sono un comprensorio con una estensione territoriale relativamente piccola (circa 220 km²) ma molto ricco dal punto di vista naturalistico. Questa ricchezza si evince, prima di tutto, dalla presenza di diverse aree protette che si sviluppano in ben cinque siti di interesse comunitario e in una riserva regionale* occupando circa il 20% dell’intero territorio. La ricchezza naturalistica è dovuta non solo alla mancanza di attività umane che impattano fortemente sull’ambiente (assenza di grandi distretti industriali e di grandi centri urbani) ma soprattutto alle caratteristiche intrinseche (clima, geologia e habitat) del territorio stesso. Le Terre Carricine si sviluppano alle falde orientali della Maiella, uno dei
massici montuosi più imponenti della catena appenninica; esse sono delimitate dal corso di due fiumi: dall’Aventino che con il suo percorso solca una valle quasi parallela alla linea orografica nord-sud della Maiella e, più a oriente, dal medio corso del Sangro, nel quale affluisce proprio l’Aventino, prima di raggiungere il mare Adriatico. L’evoluzione geologica in questo territorio, senza soluzione di continuità, ha dato il meglio di sé creando un vero e proprio “mosaico” paesaggistico. Lo scenario è caratterizzato dalle argille “varicolori”, dette così perché assumono diverse variazioni cromatiche a seconda della loro composizione mineralogica e chimica. I movimenti tettonici e l’erosione hanno dato vita a crinali e affioramenti rocciosi di natura carbonatica, gessosa e arenacea dove l’uomo medioevale ha “fortificato” i borghi ancora esistenti. Nelle argille “varicolori” galleggiano, costellando il tutto, le “Penne”: enormi lastroni di roccia che si innalzano e si stagliano verso il cielo. In questa area geografica si riscontrano diverse zone (micro-) climatiche che vanno da un clima prettamente di tipo mediterraneo ad un clima prettamente di tipo temperato; esse sono dovute alle caratteristiche fisiche del territorio: ampio range altitudinale (dai circa 1500 metri ai circa 100 metri sul livello del mare), diverse esposizioni di fianchi vallivi e collinari, cospetto del secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini, presenza di due importanti corsi fluviali e, in ultimo, poca distanza in linea d’aria dal mare Adriatico. I diversi substrati geologici, le diverse condizioni (micro-) climatiche sono i requisiti base che hanno portato alla genesi, in una zona relativamente piccola, di diversi habitat naturali che ha pochi riscontri sull’intero territorio italiano. I cosiddetti “habitat prioritari” sono tutelati all’interno dei siti di interesse comunitario e la loro diversità è notevole: ambienti ripariali che si sviluppano lungo le sponde fluviali e i torrenti, boschi mediterranei sempreverdi (lecceti) e boschi termofili a caducifoglie (querceti), boschi caducifogli montani (faggete), macchie mediterranee a ginepri, garighe, praterie con siti prioritari per le orchidee, calanchi, ambienti rupicoli etc. Le valli dei due fiumi (in particolare il Sangro) sono anche da considerare il limite settentrionale degli areali di numerose specie vegetali e animali “tipiche” del bacino del Mediterraneo. La “summa naturale” di tutti questi fattori non poteva che far scaturire una biodiversità vegetale e animale rilevante. Numerose specie di anfibi (tritoni, salamandre, etc.), di rettili (tartarughe palustri, cervoni, etc.), di uccelli (nibbi, falchi, averle, tarabusini, nitticore, etc.), di mammiferi (lupi, istrici, tassi, caprioli, presenza saltuaria dell’orso marsicano, etc.) e numerose specie vegetali (in primis, le orchidee e specie di piante rare e localizzate) possono elevarsi a simbolo di naturalità, un valore inconfutabile che fa “luce” sulle Terre Carricine.
*Siti di Interesse Comunitario (SIC):

  • Bosco Paganello (Montenerodomo, Pennadomo);
  • Gole di Torricella Peligna e Pennadomo;
  • Gessi di Gessopalena;
  • Ginepreti a Juniperus macrocarpa e Gole del Rio Secco (Roccascalegna);
  • Lecceta di Casoli e Bosco di Colleforeste.
    *Riserva Regionale Protetta:
  • Lago di Serranella (Casoli, Altino, S.Eusanio del Sangro)