Gessopalena
“L’arte aiuta ad unire ciò che l’uomo tende a dividere”: con lo spirito di questa missione il Comune di Gessopalena con il Sindaco Mario Zulli ha incrementato il percorso turistico rappresentato dall’antico borgo distrutto nel dicembre 1943 dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ora abbandonato e soffuso di malinconia, che dialoga con l’arte contemporanea la cui massima espressione di questa interazione è rappresentata dalla monumentale policroma scultura circolare “Fanciulla n. 1” dell’artista pescarese Franco Summa collocata in un belvedere ad anfiteatro sul circostante paesaggio.
Donata dalla Fondazione Pescara Abruzzo, la scultura in acciaio alta circa 5 metri e dipinta con vernici multicolori, disegna forme e lineamenti dell’immaginario al femminile proiettandola in una nuova dimensione di ricerca della bellezza e dell’armonia che sono alla base di tutta la storia dell’arte. Per Summa “l’uomo può vincere la sua inesorabile condizione di finitezza solo attraverso l’azione eternatrice dell’arte”.
Gessopalena grazie a questa opera scultorea estende ulteriormente la sua immagine di un paese che ha fatto della cultura uno stile di vita e un’attrattiva in più per i turisti e che ben definisce la relazione tra uomo, arte e paesaggio sia del presente che con i solitari ruderi dell’antico borgo abbandonato di “preta lucente”.
Addentrandosi tra quelle deserte strade con le case scavate nelle pietre di gesso, le botteghe artigiane e frantoi, insieme alle rovine della chiesa di Sant’Egidio, si ha la sensazione di rivivere un film del museo della memoria di una civiltà contadina operosa che scrisse una pagina di storia durante la Resistenza per liberare la sua terra dal nemico nazifascista sacrificando anche la propria vita come scritto nella motivazione del conferimento a Gessopalena della “Medaglia d’oro al valore civile”.