di: Ottavio Di Renzo De Laurentis

Terre Carricine: percorsi fuori rotta

Lo “Speciale Italia – Viaggi 2025” della rivista Dove dedica un particolare capitolo al territorio dei Sanniti

Il turismo del 2025 ci porta alla (ri)scoperta di luoghi il cui passato storico non è mai passato, ma vive nelle pietre dei borghi, nei paesaggi scolpiti dal lavoro umano e nei sapori che si tramandano da generazioni. “Il viaggio non si misura solo in chilometri - scrive Simona Tedesco nell’editoriale dello “Speciale Italia - Viaggi 2025” della rivista “Dove” - ma in emozioni che nutrono l’anima, nel desiderio di conoscere culture antiche o accogliere nuove contaminazioni”. Un capitolo particolare della rinomata rivista di viaggi, è dedicato alle Terre Carricine che “accolgono, sorprendono e si rigenerano, custodendo l’autenticità e la bellezza che li rendono unici”. Il titolo dell’articolo è “Percorsi fuori rotta” e racconta un territorio poco conosciuto, nell’Abruzzo più fertile, dove la natura è integra e i borghi sono testimoni di antiche memorie. Nelle Valli del Sangro e dell’Aventino, sulla Maiella orientale, la scoperta avviene a ritmo lento, in cammino su sentieri e percorsi che si snodano tra campi assolati, villaggi in pietra, morge e falesie. Sono luoghi ricchi di suggestione, dove le persone scelgono di abitare nonostante sembrino lontani da qualsivoglia forma di modernità. O forse proprio per questo.

Fatte queste premesse, lo “Speciale Italia - Viaggi 2025”, passa in breve rassegna di alcuni paesi dell’antico territorio dei Sanniti che compongono questa zona della  provincia di Chieti: un mosaico di argille, crinali, borghi ancorati a speroni di roccia, gessi e arenaria. Si inizia con Pennadomo. La vista del borgo è surreale: un agglomerato di case con davanzali decorati sembra spuntare dalle Penne, lastroni di roccia che si stagliano verso il cielo. Stupore e incredulità accompagnano sempre i visitatori tra i suoi saliscendi tra le pietre lisce e l’ancestrale Cascata della Gran Giara.

La tappa successiva è Gessopalena, una Matera abruzzese, distesa sulle dorsali lungo la via Peligna. La vista del villaggio, in parte abbandonato, è struggente. Tra vigneti di varietà autoctone riscoperte, come la Vedovella e il Nero Antico di Pretalucente, ed erbe aromatiche che profumano ogni passo. Da Gessopalena si cammina su tratturi di campagna in direzione di Roccascalegna. La Chiesa di San Pietro e il Castello che spunta dallo sperone di arenaria sulla sommità del borgo antico segnano la meta di quest’altro tratto di cammino. In breve si arriva a Torricella Peligna, abitata dai Sanniti già nell’età del bronzo. Le testimonianze sono visibili ancora oggi: l’acropoli del Parco archeologico di Iuvanum ospita due templi del II secolo a.C..  Dopo la visita al Museo, a pochi minuti di strada verso la località Fallascoso i fratelli Tiziano e Giuseppe Teti attendono gli ospiti per un giro a cavallo su 200 ettari di terreno all’ombra della Maiella.

Il viaggio nelle Terre Carricine è un viaggio nelle storie di un territorio che custodisce e costruisce con orgoglio e passione la propria identità storica, culturale e ambientale.

 

[Rivista DOVE Speciale Italia - Viaggi 2025]

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