Torricella Peligna
“E’ eccezionale come una terra così piccola, così povera, praticamente isolata e abbandonata, abbia prodotto tante menti illustri”: così scriveva Lelio Porreca “Nell’antica terra dei Carricini”, dopo aver elencato gli uomini illustri di Torricella Peligna, da Vincenzo Tobia Bellini a John Fante, e poi Alessandro Madonna, Antonio Piccone Stella ed Ettore Troilo. Tra questi personaggi illustri oggi non si può non annoverare lo stesso Porreca, un appassionato alfiere della storia e paladino del paesaggio abruzzese e tra i promotori del Parco Nazionale della Maiella.
Nel suo piccolo di un paese di montagna in provincia di Chieti, Torricella nel corso della storia degli ultimi secoli ha dato alla luce un pantheon di personaggi che hanno scritto pagine di storia nelle rispettive professionalità come Vincenzo Tobia Bellini è il nonno del più famoso Vincenzo Bellini il musicista tra i più rappresentativi dell’opera romantica fra cui “Norma” con la sua celebre “Casta diva”. Era di Torricella, Nicola, il padre dello scrittore e sceneggiatore statunitense John Fante considerato uno degli scrittori americani più importanti della sua generazione alla stregua di Hemingway, Faulkner e Steinbeck e al quale è dedicato un festival letterario in programma nel mese di agosto. Silvio D’Amico occupa un posto privilegiato per la storia della cultura come rinnovatore del teatro italiano e fondatore dell’Accademia nazionale d’arte drammatica, dell’Enciclopedia dello Spettacolo e autore della Storia del teatro drammatico che costituiscono la bibbia dell’arte del palcoscenico.
Torricella Peligna, Ettore Troilo e Brigata Maiella sono un’unica entità legata alla storia della resistenza italiana vittoriosa sul nazifascismo con il conferimento della “Medaglia d’oro al valore militare” alla formazione patriottica. Ci sono stati pochi compositori americani del XX secolo universalmente ammirati come Vincent Persichetti: il suo contributo ha arricchito l’intera letteratura musicale e la sua influenza come musicista e insegnante è stata incommensurabile.
“Il giudice poeta”, così’ Gabriele D’Annunzio chiamava il suo amico Alessandro Madonna magistrato e archeologo che fu tra i primi a studiare e a diffondere i ritrovamenti archeologici di Juvanum la capitale dei Carricini risalente al II secolo a. C. E, infine, merita una menzione Antonio Picccone Stella che dal 1946 al 1962 è stato direttore generale dei servizi giornalistici della Rai.