Terre Carricine

Il sentiero turistico I Monti Carricini si estende, per un totale di 12,9 km, nel comune di Montenerodomo e in piccola parte anche in quello di Colledimacine.

E' percorribile da quattro diversi "ingressi": Fonte della Selva, Mura megalitiche della Pineta e Iuvanum, nel territorio di Montenerodomo, e a ridosso del centro abitato di Colledimacine, con la possibilità di variare l'itinerario a seconda di cosa di vuole ammirare.

Il sentiero, per la maggior parte sterrato (è presente solo un piccolo tratto asfaltato a ridosso di Iuvanum) permette di stare a stretto contatto con la natura, con la possibilità di rigenerarsi, immergendosi nel verde del bosco e della pineta, tra i suoni ovattati dei corsi d'acqua e della fauna locale con la possibilità di ammirare paesaggi mozzafiato e resti di Mura megalitiche.

Le più famose tra queste sono le Mura di Monte di Maio e di Colle della Guardia: poderose muraglie in opera poligonale (massi calcarei grezzi o appena sbozzati, di moderate dimensioni, sovrapposti senza cemento e tenuti insieme dal loro stesso peso) erette in epoca pre-romana sulle aree sommitali di queste alture che recintavano gli oppida (città fortificate) che, oltre alla funzione difensiva, avevano anche quella simbolica di rituale presa di possesso del territorio.

Punto più alto del percorso sono i 1276 m di Colle della Guardia. Quest'altura, situata al centro di rilievi che si interpongono tra le vallate del Sangro e dell'Aventino, doveva rivestire notevole importanza strategica presso il popolo Carricino, il quale., tra il VI e il IV secolo a.C., vi costruì un centro fortificato (oppidum). Dal toponimo "Guardia", rimasto invariato nel corso dei secoli, si può dedurre che la funzione ricoperta da questo centro fortificato era eclusivamente militare. L'oppidum di Colle della Guardia era, con tutta probabilità, un piccolo centro di vedetta con funzione di controllo della viabilità e, vista la disposizione degli altri recinti fortificati, anche di difesa tattica, a breve raggio. Infatti, dalla sua sommità, tuttora luogo di eccezionale belvedere, era possibile il controllo ottico di tutto il territorio compreso tra i Monti Pizzi e il Monte Pallano, sedi rispettivamente dell'oppidum Carricino di Lisciapalazzo e del grande centro fortificato (mura paladine) del Lucani settentrionali.

Scendendo da Colle della Guardia, in pochi minuti, si giunge alla sorgente perenne denominata Fonte "lescie" e da qui, con una breve salita, è possibile giungere al crinale di Monte di Maio, formato da una piccola catena montuosa compresa tra i 1136 e i 1234 m. Qui, percorrendo il sentiero sulle sommità delle alture, dopo aver oltrepassato la "Morgia della Lucina", è rinvenibile il basamento di un edifico utilizzato come punto di avvistamento.

Altra tappa fondamentale del sentiero è l'ampia radura "Chiara di Monte di Maio", dove si rinvengono le tracce del grande "oppidum" di Monte di Maio. L'intera area è ancora oggetto di studio in quanto la rigogliosa vegetazione non ha ancora permesso il rilievo completo dell'intera planimetria del centro fortificato. I resti più imponenti sono rappresentati da due cona murarie, quasi parallele tra di loro. La conta muraria esterna, eretta più in basso, consta di pochi filari di massi di dimensioni contenute, che raggiungono l'altezza massima di circa un metro e mezzo e sono rintracciabili per poco più di 20 metri. La cinta muraria interna, invece, è situata più a monte, con un dislivello di 4 metri. Le mura della cinta interna sono rilevabili per circa 14 metri, con altezze fino a 3,80 metri e con una larghezza di 3,60 metri.

A valle della "Chiara di Monte di Maio", sulla via della Marsabilia, si trova l'omonima fontana (Fonte Marsabilia) recentemente ricostruita.

I presupposti per una sana e interessante passeggiata ci sono tutti.

Non resta altro che incamminarsi lungo il sentiero e farsi coccolare dalla natura e dallo splendido paesaggio circostante.