Edificata nel 1447 e restaurata più volte nel corso dei secoli, la Chiesa parrocchiale di Santa Reparata (o Liberata), conserva ancora oggi l’impianto e la bellezza rinascimentale a cominciare dalla facciata e dalla porta di ingresso finemente scolpita e rimontata sull’ingresso laterale. L’edificio religioso fu costruito in seguito ad un voto del popolo di Casoli per chiedere la protezione della Santa da una epidemia.

A pianta basilicale, l’interno è diviso in tre navate con abside preceduto da un arco trionfale del 1539 finemente decorato con rilievi floreali scolpiti sulla pietra bianca che inquadra l’altare di Santa Reparata anch’esso ornato di decorazioni a basso rilievo. Nella nicchia è posta una pregevole statua della Santa protettrice di Casoli risalente al XVIII secolo e di cui si celebra la festa liturgica e popolare l’8 ottobre.

A Santa Reparata, martirizzata durante le persecuzioni dell’imperatore romano Decio nel 250 d.C., è dedicato pure un prezioso trittico, datato 1506 ed opera di Antonio di Francesco di Tommaso da Fossombrone, artista della scuola dei Crivelleschi che la ritrae tra due Angeli oranti. Murata sulla parete di controfacciata è posta una lapide che ricorda la posa della prima pietra avvenuta il giorno della festa di Ognissanti del 1447.

Nel novembre del 1943 la chiesa fu parzialmente colpita dai bombardamenti che distrussero soprattutto il prezioso seicentesco soffitto a cassettoni, dorato e intagliato, di cui nulla è stato possibile recuperare, mentre dalle macerie sono stati restaurati nel 1952 i preziosi altari degli apostoli San Filippo e San Giacomo con le rispettive statue del 1600.

Più recenti sono le tele raffiguranti “San Pio X”, “Maria Ausiliatrice”, “Il Battesimo di Cristo”, “La cena di Emmaus” e una “Deposizione” dipinte da vari artisti locali che contribuiscono ad arricchire la chiesa da sempre la più ammirata dai fedeli di Casoli.

[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]