di: Ottavio Di Renzo De Laurentis

Pennadomo | Pennadomo nella Storia – La vecchia fontana – Chiesa San Lorenzo

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Pennadomo

Scopri Pennadomo:

  • Il “Parco delle Lisce” e la Cascata della Gran Giara
  • Pennadomo nella Storia – La vecchia fontana – Chiesa San Lorenzo
  • Centro storico - Piazza dell’Unione - Chiesa Sant’Antonio
  • La Brigata Maiella e Palazzo Troilo
  • “Ammond  p’ la terre” – Chiesa di San Nicola di Bari

Pennadomo nella Storia – La vecchia fontana – Chiesa San Lorenzo

Pennadomo, tipico comune dell’Abruzzo, nel suo piccolo rappresenta una storia dei borghi della bellezza d’Italia dalle mille sfaccettature e dai mille volti, grazie al suo affascinante patrimonio naturale rimasto indenne nei secoli e su cui svetta il Parco della Lisce con le vertiginose “Placche dell’oasi” e l’ancestrale Cascata della Gran Giara. Ancora oggi il bello di Pennadomo è la sua configurazione abitativa medievale, tutta edificata sulle rocce e protetto dalla maestosa pietra liscia di Santa Maria, che nel corso dei secoli ha figliato il borgo che si estende ai suoi piedi come un ancestrale presepio senza tempo.

Piccolo borgo, ma Pennadomo è dentro la storia, come ricordano alcuni archivi a cominciare dal “Chronicon Vulturnese” del 958 dell’Abbazia benedettina di San Vincenzo al Volturno, un documento della diocesi di Chieti del 1141, il “Justitieratus Aprutii” del 1233 dell’imperatore Federico II di Svevia e il “Rationes decimarum Aprutium Molisium” del 1308. Per lo storico tedesco Theodor Mommsen, la storia di Pennadomo (il cui nome significa la “Penna” nel territorio “Domo”), è sicuramente anteriore all’anno Mille in quanto, come scrive nel “Corpus inscriptionum latinarum”, era parte integrante del vicino municipio romano di Juvanum di età imperiale.

Dal 1100 circa Pennadomo, collocato ai margini del Regno di Napoli, è stato “posseduto” da vari feudatari e casati (Annechino, Colonna, Valignani, ecc.) fino al 1861. Dal 1700 circa il paese si amplia nei quartieri che gravitano intorno a Piazza dell’Unione e lungo gli esterni assi viari al cui incrocio nel 1840 si costruì una fontana monumentale con lavatoio e di cui oggi rimane solo la parte dove sgorga l’acqua a testimonianza della civiltà contadina.

Il paese discende lentamente in basso dal quartiere di “ammond p’ la terre” dove si ammirano architravi di blocchi di pietra viva con fregi e stemmi alcuni dei quali risalenti fino al 1600, e tende a risalire, dal largo della fontana, verso il quartiere di San Lorenzo dove già nel 1100 esisteva una pieve rurale dedicata al santo diacono romano elevato a protettore di Pennadomo e riedificata più volte nel corso dei secoli.

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