Il Parco delle Lisce e la Cascata della Gran Giara: la preistorica sceneggiatura di Pennadomo
“Salendo dalla Sangritana verso la Maiella, Pennadomo si presenta sinistramente arroccato nell’alto che sembra una minacciosa fortezza naturale”: così lo studioso Ettore Paratore descrive il paese nella sua guida dell’Abruzzo. La “minacciosa fortezza naturale” non è altro che il grandioso Parco delle Lisce, l’unico patrimonio di Pennadomo, una meraviglia che la Natura ha creato e plasmato nel corso dei millenni. Le frastagliate falesie che si stagliano dritte in cielo sono il suo tratto distintivo e nel loro insieme costituiscono il fascino di un ambiente incontaminato di cui la più emblematica è la pietra liscia di Santa Maria, simbolo della bellezza di Pennadomo.
La liscia di Santa Maria è la capofila di questo spettacolare parco di pietre che si innalzano e circondano come solenni menhir Pennadomo, dalla sottile Liscia della Morretta e della Liscia del Mulino, ai vari pinnacoli, guglie e spuntoni di roccia. Una caratteristica delle falesie è che sembrano pareti di roccia compatte, mentre sono dei giganteschi lastroni divisi da non più di un metro, talvolta soltanto appoggiati o piantati in mezzo ai campi e alla cui cima, tra una fessura e l’altra, cresce una florida vegetazione e vi nidifica il Nibbio Reale. La Cima Fumosa, per chi osserva la liscia di Santa Maria è la falesia che si erge solitaria sulla destra ed è un’ottima scuola dei “free climbers”, prima di avventurarsi sulle più impegnative Placche dell’Oasi per una esperienza sportiva mozzafiato.
Nel Parco delle Lisce è scritta la preistorica sceneggiatura del paese al cui cambio di scena, sulla via che porta verso il Sangro, si aggiunge un’altra meraviglia: l’ancestrale Cascata della Gran Giaraformata dal torrente San Leo in mezzo ad un profondo canyon. Lo scenario è spettacolare, il torrente nel corso dei millenni ha dilavato gli strati più morbidi delle rocce mettendo a nudo le diverse stratificazioni orizzontali e verticali. Non solo, ma al suo interno si ha la sensazione di sentirsi degli audaci avventurieri perché degli enormi lastroni di pietra che incombono dall’alto, sembrano cadere da un momento all’altro. Ma sono lì da millenni…
[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Giovanni Piccirelli]