Borgo medievale: aspetto storico e naturalistico
Nella notte tra il 4 e 5 dicembre 1943 i tedeschi rasero al suolo Gessopalena che si trovava all’interno della Linea Gustav. La maggior parte delle case furono fatte saltare, una ad una, sotto gli occhi disperati dei civili che furono razziati dai nazisti beni di prima necessità e compiute altre violenze. La memoria di quella terribile notte è ancora presente nel borgo medievale, per molti secoli il cuore di Gessopalena, ed ora, dopo un accurato recupero e restauro delle macerie comprese quelle del terremoto del 1933, è diventato un museo a cielo aperto.
Il borgo medievale è situato sulla sommità di una rupe gessosa dove erano state costruite case, botteghe artigiane, frantoi e cantine scavando nella roccia che aveva la caratteristica di essere formata da cristalli che brillavano al sole: è per questo che l’insediamento era soprannominato “Preta lucente”. Lungo la lastricata strada che si inerpica verso la sommità dello sperone che termina su un incantevole panorama di fronte alla Maiella, si ammira, fra l’altro, anche la Chiesa medievale di Sant’Egidio di origine benedettina, la Chiesa di Sant’Antonio di Padova unitamente a semplici abitazioni addossate le une alle altre.
Addentrandosi oggi tra quelle deserte strade le cui ferite della guerra sono sempre ben visibili e soffuse di malinconia, si ha la sensazione di rivivere un film del museo della memoria di una civiltà contadina operosa che scrisse anche una pagina di storia durante la Resistenza per liberare la sua terra dal nemico nazifascista sacrificando persino la propria vita come scritto nella motivazione del conferimento a Gessopalena della “Medaglia d’oro al valore civile”.
I ruderi del borgo antico sono una vivente testimonianza archeologica di Gessopalena che si trasformano il Mercoledì Santo in un suggestivo palcoscenico per la rappresentazione della Passione di Gesù, dove gli abitanti non sono dei semplici spettatori o attori ma protagonisti di una cerimonia para liturgica in cui si manifesta la metafora del dolore cristiano ispirata dalla sofferenza della guerra i cui echi aleggiano ancora sulla “Preta Lucente”.
[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Camillo Talone]