di: Ottavio Di Renzo De Laurentis

Gessopalena | L’arte: la Morgia e la Fanciulla di Summa

Gessopalena

L'arte: la Morgia e la Fanciulla di Summa

“L’arte aiuta ad unire ciò che l’uomo tende a dividere. Fare arte si pone l’obiettivo di contribuire alla definizione e realizzazione di un’idea di città, intesa come filosofia di vita, proiezione nel mondo di un desiderio di bellezza”: così lo scultore pescarese Franco Summa (1938 – 2020) definisce l’installazione di opere d’arte nello spazio urbano che ne diventa parte integrante poiché dialoga con il preesistente e interagisce con i cittadini. Questa missione di Summa l’ha fatta sua Gessopalena dove dal 2022 ha collocato una monumentale policroma scultura circolare Fanciulla n. 1”,  ben integrata nel circostante paesaggio urbano.

La scultura di Summa in acciaio alta circa 5 metri e dipinta con vernici multicolori, disegna forme e lineamenti dell’immaginario al femminile proiettandola in una nuova dimensione di ricerca della bellezza e dell’armonia. Gessopalena grazie a questa azione eternatrice dell’arte, con questa opera scultorea estende ulteriormente la sua immagine di un paese che ha fatto della cultura uno stile di vita e un’attrattiva in più per i turisti.

La relazione tra arte e natura trova a Gessopalena un altro simbolo della sua storia e del suo paesaggio, nel solitario masso roccioso, La Morgia, che affiora sul circostante territorio extraurbano dove in passato è stata cavata la pietra per la costruzione del borgo e dove nei suoi dintorni nel marzo 2023, è stato inaugurato “Il parco della felicità”. Lo sperone calcareo nel corso dei secoli ha alimentato alcune leggende, di cui la più nota è quella dell’antropologo di Gessopalena Gennaro Finamore (1836 – 1923) che fa risalire all’eroe biblico Sansone l’origine della Morgia portando da solo il masso da Palena a Gessopalena.

È, invece, una bella pagina di storia d’arte contemporanea quella dell’artista greco Costas Varotsos che nel 1996 ha adagiato in una frattura della cima della Morgia provocata dall’erosione del tempo,  una grandiosa installazione di 20 metri di vetro a più strati tendente al blu. “La Morgia” di Varotsos è diventato un punto di riferimento spaziale tra la Valle Aventina e quella del Sangro, un luogo magico annoverato tra le bellezze più emblematiche della regione.

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