di: Ottavio Di Renzo De Laurentis

Roccascalegna | Il Castello e la Chiesa di San Pietro

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Il Castello e la Chiesa di San Pietro

Il maestoso e sopraelevato Castello di impianto medievale è assurto a simbolo ed essenza di Roccascalegna fin dall’anno Mille, al tempo dei Longobardi, quando fu posta la prima pietra angolare della roccaforte. Rimaneggiato e ampliato nel corso del secoli con l’aggiunta di torri, mura fortificate e cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, dai vari feudatari e baroni dai Normanni agli Angioini-Aragonesi, dai Carafa agli Annechino che si sono susseguiti fino al 1985 quando, gli ultimi discendenti dei Croce Nanni, donarono la fatiscente turrita fortezza al comune.

Tra i più rinomati d’Abruzzo, il Castello Medievale, con i muri di cinta che si arroccano sullo strapiombo dello sperone roccioso, dopo un lungo restauro terminato nel 1996, è diventato un centro culturale di Roccascalegna e una suggestiva location per romantici matrimoni, mostre, convegni e un set privilegiato per film storici e riprese turistiche televisive. Infatti, per la sua sognante e fiabesca scenografia vi sono state girate delle scene de “Il nome della rosa” e il “Racconto dei racconti” di Matteo Garrone che hanno fatto il giro del mondo. La storia del possente maniero si mescola con fiabe e leggende popolari, di cui la più immaginifica è quella di una tradizione del tardo periodo medievale quando i baroni esercitavano il diritto dello “Jus primae noctis” che obbligava le donne del paese a passare la prima notte di nozze con il feudatario anziché con il consorte appena sposato.

Ai piedi del Castello la vita religiosa si svolgeva nella Chiesa di San Pietro Apostolo con una sotterranea area cimiteriale, risalente al 1461. Vi si accede con un raffinato portale settecentesco e facciata barocca. L’interno è a tre navate realizzato in varie epoche storiche con l’altare principale dedicato a Santa Maria del Popolo. Ma è la torre campanaria in pietra a vista, poggiata su uno sperone del castello, l’elemento architettonico più antico e originario, coevo della primitiva chiesa e restaurata nel 1805.

 

[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]

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