di: Ottavio Di Renzo De Laurentis

Roccascalegna | L’arte contemporanea di Capobianco

Audioguida

L’arte contemporanea di Capobianco

“Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno le cose che nessun maestro ti dirà”: è riassunta nella saggezza di questa massima di San Bernardo di Chiaravalle la sintesi della vita artistica di Sebastiano Antonio De Laurentiis, detto Capobianco (1938-2018), nativo di Roccascalegna e profeta di “Arte Natura”, il quale ha scelto il paesaggio della Val di Sangro intorno alla Maiella come sua fonte di ispirazione e galleria d’elezione. Capobianco, pur avendo riscosso estesi e generalizzati consensi anche a livello internazionale con numerose esposizioni a Roma, Milano, Napoli, Venezia, Berlino, New York, Basilea, Colonia, per la sua multiforme creatività artistica dal disegno e dalla pittura, dalla scultura ai metalli, ha preferito dal 1996 rifuggire la ribalta delle cronache e la luce dei riflettori trovando uno stimolante rifugio nella solitudine del suo casolare in contrada Capriglia a contatto diretto con la sacralità dei materiali organici e dei prodotti della terra.

In nome di questa libertà artistica, la poetica di Capobianco ricorre a oggetti presi sia dalla realtà che da elementi offerti dalla natura di fronte alla quale resta incantato per i suoi quotidiani spettacoli, dei suoi tempi e dei doni che essa elargisce e che lui trasferisce nelle sue opere introducendo nelle fasi ultime anche elementi naturali veri, come foglie, frutti, semi. L’amore per la terra del De Laurentiis, di cui si circonda nella sua casa museo tra uliveti e campi coltivati, lo spinge a creazioni che riportano in primo piano il suo legame con “arte natura”: le spighe, le foglie, i tronchi d’albero, i sassi e le zolle diventano nei suoi quadri tasselli di un mosaico naturale di cui l’artista vuole rammentare la bellezza.

Tra le varie performance di Capobianco si ricordano “Quadri d’autore” con cui posiziona, lungo un territorio, cornici in ferro da cui ammirare inquadrature predeterminate dall’artista; la “Collina degli alberi morti” nell’oasi naturale del Lago di Serranella dove l’unica voce è il mormorio dell’acqua intercalato dal canto degli uccelli; “L’incendio del lago di Pennadomo” con barchette in cera e materiali organici che una volta spente diventano cibo per i pesci e, infine, nella sua Roccascalegna con i “Canti della terra” dove in un ameno pianoro incorniciato da una rigogliosa vegetazione guida il visitatore al godimento dello spazio naturale.

 

[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]

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