Roccascalegna
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Da sempre avvolta nel silenzio, l’Abbazia di San Pancrazio ancora oggi è un’isola della preghiera come quando nell’829 fu fondata dall’ordine monastico dei benedettini la cui missione era ed è racchiusa nel motto ”Ora et Labora”, preghiera e lavoro. Nel corso dei secoli l’Abbazia, dedicata al santo quindicenne, Pancrazio, martirizzato a Roma nel 304 d.C. durante le persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore Diocleziano, è stata ampliata con l’aggiunta di una navata laterale e un annesso chiostro. E’ stata ristrutturata varie volte per il suo stato di abbandono e per il degrado del tempo. Ma ha sempre conservato un alone di mistica religiosità di impronta tardo romanica come l’ammiriamo ancora oggi con la facciata in pietra viva con sfumature cromatiche che catturano la luce del sole, come il rosso scuro dei massi tipici del territorio di Roccascalegna.
Sobrio ed elegante è il portale d’ingresso decorato con semplici fregi, sul cui architrave, nella lunetta, si riporta l’iscrizione dell’anno della sua ricostruzione, ovvero il 1205. Sulla parete di destra del complesso monastico, dove oggi il silenzio orante si immedesima con la pace dei defunti del camposanto, là dove un tempo sorgeva il chiostro, è stato edificato un altro ornato portale con arco a sesto acuto che ricorda gli antichi fasti dell’abbazia benedettina i cui possedimenti e benefici derivati dalla rendite fondiarie si estendevano su un’ampia zona del circostante territorio.
L’interno della chiesa, anch’esso totalmente restaurato, è composto da due navate, di cui quella più piccola, è stata aggiunta successivamente a quella originaria dove è collocato l’altare maggiore, e dove, oltre alla arcate gotiche con cornici superiori e inferiori, sono visibili i rimaneggiamenti e tracce delle precedenti mura.
La semplice magnificenza dell’Abbazia di San Pancrazio è sublimata dalla solenne imponenza della originaria Torre campanaria culminante in una bifora con due campane i cui rintocchi invitano alla preghiera: ieri per i benedettini, oggi per la pace di chi riposa all’ombra dei cipressi.
[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]
Hashtag Ufficiale: #terrecarricine
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