Chiesa di San Vito l’ex Sepolcreto della famiglia Croc
La storia di Montenerodomo è legata alle due grandi famiglie dei Croce e dei De Thomasis i cui esponenti di maggior rilievo storico sono stati il filosofo e letterato Benedetto Croce (Pescasseroli 25 febbraio 1866 - Napoli 20 novembre 1952) e Giuseppe De Thomasis (Montenerodomo 19 marzo 1767 - Napoli 10 settembre 1830) ministro durante la rivoluzione partenopea del 1820-21, commissario Ripartitore per l’Abruzzo dei beni demaniali e feudali. Le due famiglie sono state imparentate fra di loro ed hanno una storia per molti versi in comune: si sono arricchite con la pastorizia transumante e i latifondi, e grazie allo studio di alcuni discendenti, iniziarono la scalata sociale con lauree in diritto, medicina e con la carriera ecclesiastica.
Un luogo che perpetua la grandezza di queste due storiche famiglie monteneresi è la Piazza nel centro storico intitolata a Giuseppe De Thomasis con la Chiesetta di San Vito Martire fondata nella metà del 1700 da don Michele Croce adibita a sepolcreto di famiglia recentemente restaurato con il rifacimento del tetto a capriata e la facciata rimessa a pietra viva. All’interno della rinata cappella si conserva ancora, al fianco dell’altare, una lapide datata 15 luglio 1757 con la trascrizione della bolla di Papa Benedetto XIV che concede al “diletto figliuolo Michele di Croce” la celebrazione di messe in suffragio delle “anime di lui e dei suoi consanguinei, affini e discendenti”.
La bolla pontificia concede anche il diritto di patronato laicale “per tutta la vita”. Nell’ottobre del 2002 “gli eredi della famiglia Croce hanno donato al Comune di Montenerodomo la piccola chiesa privata adibita a sepolcreto gentilizio”, come si legge su una lastra di pietra appena varcata la porta d’ingresso e dove si continuano a celebrare le funzioni liturgiche.
[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]