È un paesaggio plurimillenario, uno scrigno di storia civile, agreste e archeologico quello che circonda Montenerodomo per un turismo lento e contemplativo. Campi coltivati, boschi, pascoli, tratturi, mura megalitiche, i dolci pendii che si contrappongono a sbalzi rocciosi, antichi templi romani, abbazie cristiane e sorgenti d’acqua raccontano storie di guerrieri, di pastori e contadini di discendenza sannitica definiti dallo storico Tito Livio: “agrestes et montani”.
Il paesaggio del territorio montenerese è un museo della memoria della civiltà contadina e pastorale a cielo aperto che si estende tra il Sangro e l’Aventino, tra le falde della Maiella e la catena dei Monti Pizzi definita il “cuore verde” del Parco Nazionale della Maiella. In questi luoghi il paesaggio è grandioso, suggestivo nelle svariate forme, commovente nei segni lasciati dall’uomo, testimonianza delle fatiche millenarie, ma soprattutto del tenace attaccamento ai silenzi e alla segreta religiosità dei luoghi con le montagne tra le più alte ed impervie dell’Appennino e complessi forestali maestosi, come maestosa è la Maiella.
È la testimonianza proveniente dai Carricini ai Romani, e, nei tempi a noi più vicini, dalle famiglie nobiliari dei Croce e dei De Thomasis che hanno introdotto nuove coltivazioni provenienti dall’America (mais, patata, pomodoro, zucche, girasole, ecc.) insieme all’incremento di armenti e bovini, contribuendo a trasformare il paesaggio così come lo ammiriamo in ogni stagione.
A Iuvanum, poco distante da Montenerodomo, sorge il Museo del Parco Archeologico le cui antiche vestigia che ci raccontano la vita quotidiana e guerriera dell’età imperiale del II secolo d.C., dialogano con la storia del paesaggio da quello rurale e silvo-pastorale, alla colonizzazione della campagna con le pagliare, i casali, le masserie e gli agriturismi costruiti per agevolare il lavoro dei contadini con una più salutare qualità e quantità di prodotti alimentari. Il Museo, attraverso uno storico linguaggio figurativo, evoca le straordinarie bellezze paesaggistiche in cui è immerso il territorio montenerese.
[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]