di: Ottavio Di Renzo De Laurentis

Montenerodomo | La Linea Gustav e le stragi

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La Linea Gustav e le stragi

L’8 settembre del 1943 è una data indimenticabile per la storia d’Italia con la firma dell’armistizio e della resa del governo Badoglio agli Alleati, e al contempo, per ritorsione i tedeschi occuparono militarmente tutta la Nazione per contrastare l’avanzata dal sud delle truppe anglo americane. Tra le strategie militari messe in campo dai tedeschi ci fu la demarcazione della Linea Gustav che dalla foce del fiume Sangro, in Abruzzo, a quella del Garigliano in Campania, divideva l’Italia in due parti. Montenerodomo si trovò all’interno del teatro di guerra dal 4 ottobre del 1943 con l’occupazione del paese dai nazifascisti che praticarono razzie, vessazioni, deportazioni, violenze di ogni genere ed eccidi di vittime innocenti e perfino di bambini.

Il paese fu sistematicamente minato distruggendo gran parte le povere abitazioni e le ricche residenze delle famiglie Croce e De Thomasis. Stessa drammatica sorte toccò ai casali delle contrade costringendo la popolazione a rifugiarsi nei boschi al freddo e alla fame. Il giorno della Candelora il 2 febbraio 1944, ci fu una tragica giornata di sangue e di lutto con i tedeschi che catturarono nella contrada Casale 12 cittadini costringendoli a seguirli in paese dove furono in parte trucidati lungo la strada e gli altri all’interno di una casa. Un altro agghiacciante eccidio avvenne in Contrada Vallone Cupo il 25 marzo 1944 quando in una stalla furono uccisi una donna incinta ed i tre figli di 3, 7 e 10 anni. Un efferato scempio che fu preceduto il 23 marzo dall’assassinio di altre 11 vittime.

Montenerodomo, per le 55 vittime civili della ferocia nazista, per i 17 militari uccisi o dispersi in guerra e per i 7 mesi di resistenza all’occupazione nazifascista, il 20 giugno 1976 è stato decorato con la Croce di guerra al valore militare “per la sua attività patriottica e enormi sacrifici culminati nella distruzione dell’intero abitato. Reagendo con fierezza alla barbara tracotanza dell’oppressore offrì un valido contributo di sangue generoso, di  combattenti, di sacrifizi e di valore alla causa della libertà della Patria”.

 

[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]