di: Ottavio Di Renzo De Laurentis

Montenerodomo | Il Museo di Iuvanum

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Il Museo di Iuvanum

Il Museo e Parco Archeologico di Iuvanum costituiscono un unico affascinante mosaico della storia del sito, dall’epoca dei Sanniti Carricini, IV-III secolo a.C., al periodo della Roma imperiale del I-II secolo d.C. e della successiva età cristiana del VI secolo d.C. A questi periodi storici appartengono oggetti per il culto degli dei, come alcuni bronzetti di Ercole e suppellettili per la cura della persona, rinvenuti nel corso degli scavi archeologici che annoverano, fra l’altro, gioielli, bracciali, fibule, ceramiche, specchi, balsamari, una bardatura di cavallo in bronzo e argento e tanti altri reperti racchiusi nelle teche del Museo e illustrati con pannelli didattici a cura degli archeologi della Soprintendenza e dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara.

Fra le antichità esposte nel Museo, costruito in prossimità dell’Acropoli e inaugurato nel 2006, risalta il corredo del “Guerriero Italico” del VI secolo a.C., rinvenuto nella vicina Torricella Peligna. Comprende un elmo in bronzo, un pugnale, anelli, un collare e due dischi “kardiophylakes”, ossia dei paracuore, con l’incisione di una chimera sannitica con 4 zampe speculari, ai quali il guerriero affidava la sua vita in battaglia. L’importanza del contesto è segnalata dall’elmo a calotta a borchie laterali, decorato a sbalzo con corna d’ariete stilizzate, unico in tutto il territorio abruzzese, datato tra la fine del VII e l’inizio del VI sec. a.C. Si tratta di una panoplia completa, più antica di quella rappresentata sulla statua del guerriero di Capestrano, che incarna le virtù eroiche proprie dei popoli sanniti, come testimoniano gli scrittori latini Tito Livio e Plinio il Vecchio.

Nel lapidario del Museo sono esposti reperti archeologici dell’antistante sito prospiciente la Maiella. Da segnalare un’ara sacrificale, un piccolo basamento di epoca imperiale dedicato a Diana, la dea della caccia, ai cui lati sono raffigurati un cervo ed un cane. È in onore della dea della Vittoria un piedistallo in pietra con un’epigrafe che riporta i nomi di che lo fece erigere. Un altro blocco di pietra calcarea del II sec. d.C. ricorda i “ludi” e i banchetti offerti ai membri del Senato di Iuvanum e un sarcofago del III secolo d.C. per un ragazzo di 16 anni, con un componimento funerario in esametri composto dai suoi genitori e rinvenuto nel 1980.

 

[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]