di: Ottavio Di Renzo De Laurentis

Montenerodomo | Le abitazioni delle famiglie Croce e De Thomasis

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Le abitazioni delle famiglie Croce e De Thomasis

Le famiglie Croce e De Thomasis sono state per vari secoli, a partire dalla metà del 1400, quelle più illustri e benestanti che hanno dato prestigio a Montenerodomo e quelle che maggiormente si adoperarono  per il bene del paese, per il raggiungimento della giustizia sociale in Abruzzo e per la storia e la cultura nazionale.

Il giurista illuminista Giuseppe De Thomasis artefice nel Regno di Napoli dell’abolizione delle servitù feudali, della ripartizione dei beni demaniali e del riconoscimento ai contadini dei beni posseduti e il nonno omonimo di Benedetto Croce, avevano i rispettivi palazzi nobiliari proprio nella parte più alta del paese, “nell’angusto spiazzo tra le due case”, come si legge nella monografia crociana “Montenerodomo - Storia di un comune di due famiglie”, “che è chiuso nel fondo dalla chiesa di San Martino, e dai cui si dipartono due vie, l’una in salita che prende nome da Giuseppe De Thomasis, e l’altra in discesa, che ha il nome di mio nonno, Benedetto Croce. Era quello, ed è ancora, il cuore della piccola terra di Montenerodomo, dove vissero ab antico i miei maggiori”.

Di quelle storiche dimore oggi restano solo dei ruderi dopo anni di incuria, abbandono e dei danni provocati dalle distruzioni perpetrate dal tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Solo una targa marmorea ricorda dove sorgeva quella dei Croce. Mentre del palazzo dei De Thomasis rimane il muro perimetrale in pietra di ottima fattura che fa intuire la sontuosità dell’abitazione dei ricchi proprietari terrieri e di armenti e dove, come ricorda sempre Benedetto Croce, c’era “una ricca biblioteca con volumi settecenteschi di diritto, di filosofia e molta letteratura poetica, latina e italiana”.

Il filosofo e storico ricorda pure che percorreva “il loro giardino, sparso di resti marmorei dell’antica Juvanum”. Da quel giardino oggi si può ammirare uno straordinario panorama che da Monte Pallano si dirama lungo il fiume Sangro fino alle tremule sponde del mare Adriatico.

 

[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]