Le origini di Torricella Peligna risalgono al III-IV secolo d.C. quando il vicino municipio romano di Iuvanum fu progressivamente abbandonato dai suoi abitanti. Essi, infatti, iniziarono gradualmente a spostarsi verso i territori limitrofi, gli stessi che, secondo lo storico di antichità latine Theodor Mommsen, “erano parte integrante del suo territorio”. Una tesi che è stata ripresa e avallata anche da Alessandro Madonna, magistrato con la passione per l’archeologia, nato a Torricella Peligna nella seconda metà dell’800. Insieme al padre Teseo, fu tra i primi a studiare e salvaguardare le antiche vestigia di Iuvanum. Diversi di questi reperti archeologici, tutelati e valorizzati successivamente anche dall’altro illustre torricelliano Lelio Porreca, sono in mostra al Museo Civico di Torricella Peligna, situato all’interno della polivalente Mediateca John Fante.
Nelle teche sono esposti braccialetti e borchie del VI secolo a.C., monete arcaiche dalla forma irregolare con rilievi, lucerne, idoli votivi, anfore, un’armilla (bracciale), una oinochòe (brocca), sottili frammenti metallici ed altri vari preziosi oggetti di uso quotidiano, alcuni dei quali frutto delle ricognizioni e dei recuperi voluti da Lelio Porreca anche in aree limitrofe, tra cui Montenerodomo, Colledimacine, Fallascoso e Lama dei Peligni.
Nella stessa sala si ammirano anche un frammento di meridiana, un’anfora in pietra per l’olio, un’oliera in pietra rettangolare e un’ acquasantiera bizantina-longobarda, che testimonia il dominio sul territorio, nel VII secolo d.C., da parte del Ducato di Spoleto-Benevento.
Il Museo Civico, che al suo interno conserva anche una mummia del XVII secolo, rinvenuta nella Chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo, si estende poi nel contiguo giardino, dove sono sparsi resti lapidei di grandi dimensioni, tra cui colonne di marmo e basamenti per statue, provenienti da Iuvanum e dai territori limitrofi.
Una scoperta straordinaria, avvenuta nell’aprile del 1969 durante lo scavo in un cantiere edile nel rione Sant’Antonio, è stata il rinvenimento del corredo funebre di un Guerriero Italico del VI a.C.. Il ricco corredo è composto da una panoplia di cui si conservano: un elmo con protome di ariete stilizzato, un pugnale in ferro, un bracciale a spirale, una punta di lancia e due dischi corazza in bronzo, ora esposti al Museo di Iuvanum e qui riprodotti in forma tridimensionale.
[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]