Piazza Unità d’Italia e Mingo Fante, il “Brigante buono della Maiella”
È dal 2012 che Piazza Unità d’Italia ha avuto un radicale restyling che ne ha cambiato il volto. In precedenza questo spazio centrale di Torricella Peligna, non distante dalla parte superiore del corso principale, era adibito a mercato rionale coperto dove si vendevano prodotti alimentari dei contadini e commercianti del circondario, insieme ad altre mercanzie di uso quotidiano. Demolite le vecchie strutture del mercato, rimessa a nuovo la pavimentazione, ora Piazza Unità d’Italia è stata recuperata alla vita sociale e residenziale dei cittadini con le case che si dispiegano armoniosamente tutto intorno all’isola pedonale.
Il rinnovamento della Piazza tuttavia non ha cancellato le leggende che vi aleggiavano fin dai tempi antichi, di cui la più popolare era quella del “Brigante buono della Maiella”, Mingo Fante. Nato a Torricella nel 1839, capelli rossi, piedi larghi, corporatura possente, Mingo Fante viveva in latitanza nei paesi intorno alla Maiella e spesso compiva gesti di grande generosità a favore dei più poveri. Entrato nella memoria collettiva insieme ad altri fuorilegge, nel corso della sua vita dovette sempre guardarsi le spalle prima dalle milizie dei Borboni e dopo l’unità d’Italia nel 1861 da quelle dei piemontesi che davano la caccia a tutti gli aderenti a qualsiasi forma di brigantaggio che molto spesso erano bande di malfattori e assassini.
Nel 1869 furono catturati gli ultimi briganti. Mingo Fante doveva essere uno di questi banditi ricercati tanto è vero che fu catturato nel 1862 e ammazzato in piazza a Fara San Martino, non si sa bene se fucilato o impiccato. Un personaggio che vantava una parentela con lo scrittore John Fante di cui era il prozio e del quale ne parla nel suo romanzo semiautobiografico "Full of life", dove il nonno Giovanni gli raccontava dello zio Mingo fuorilegge che voleva sottrarre gli Abruzzi al dominio degli usurpatori sabaudi.
[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]