Lelio Porreca: il precursore del Parco Nazionale della Maiella
“È eccezionale come una terra così piccola, così povera, praticamente isolata e abbandonata, abbia prodotto tante menti illustri”: così scriveva Lelio Porreca “Nell’antica terra dei Carricini”, dopo aver elencato gli uomini illustri della sua amata Torricella Peligna, da Vincenzo Tobia Bellini a John Fante, e poi Alessandro Madonna, Alfredo Piccone ed Ettore Troilo. Tra questi personaggi illustri oggi non si può non annoverare a buon diritto lo stesso Porreca, un appassionato alfiere della storia e paladino del paesaggio.
“Poeta, scrittore ed ecologo con il suo fervido operare dimostrò lucidità di pensiero e disinteressato amore per le tradizioni del paese natio”, ci ricorda una targa nella sua casa dove nacque il 16 luglio 1926. Dotato di un innato attaccamento al paese, alle radici storiche, alla conservazione delle tradizioni e dei costumi, ha lottato in difesa della bellezza delle contrade d’Abruzzo anche con le sue numerose opere letterarie come “Passeggiata in Abruzzo”, “La storia di Torricella Peligna”, “Nell’antica terra dei Carricini” e “Juvanum”.
Nel 1971 Lelio Porreca organizzò un convegno dal tema “Salviamo la Maiella” con il quale respinse l’assalto speculativo della montagna, ricevendo l’elogio in un articolo sul Corriere della Sera di Indro Montaneli che lo definì “il pioniere di un nuovo modo di valorizzare la montagna nel rispetto della sua sacralità… Solo dal basso, dai pastori la Maiella può venire la salvezza”. Fu grazie anche a questa sapienza profetica di Porreca se dal 2021 il Parco Nazionale della Maiella è Geoparco Mondiale Unesco.
L’altra grande passione di Lelio Porreca fu la promozione degli scavi archeologici e la protezione del patrimonio di Juvanum, con le sue terme, i templi, il teatro. Il “pioniere di un nuovo modo di valorizzare la Maiella” si spense a Roma il 9 novembre del 1994. In sua memoria e di quella di Indro Montanelli nel 2018 il Parco Nazionale della Maiella ha dedicato un sentiero perché furono “tra i primi a difendere le bellezze che caratterizzano la montagna”.
[Crediti | Testi: Ottavio Di Renzo De Laurentis | Voce e musica: Red Sprecacenere, Studio Qreate | Foto: Laura Di Biase]